mercoledì 24 dicembre 2014

I nostri dubbi sulla Tangenziale Nord di Mogliano Veneto





Interrogazione (art.54 del Regolamento del Consiglio Provinciale)


Progetto di completamento della Tangenziale Nord di Mogliano Veneto


Premesso che :
In data 7/11/2014 la Provincia di Treviso ha deciso tramite la sua struttura competente di non assoggettare a valutazione di impatto ambientale l’opera in oggetto, pur in presenza di altri progetti stradali cumulabili all’opera viaria stessa.
In data 10/11/2014 la Giunta di Treviso con delibera n.449/2014 ha confermato e si è riappropriata di tutti i provvedimenti a suo tempo adottati dall’Amministrazione Provinciale sulla Tangenziale Nord . Provvedimenti che erano stati annullati tramite sentenza del TAR del Veneto n.1132, relativi al progetto definitivo ed esecutivo dell’opera in esame “ con esclusione delle parti inerenti la proprietà del parco della Villa Boldini “, il tutto senza procedere con una conferenza di servizi.
In data 13/11/2014 il Dirigente del Settore Urbanistica ha emesso determina n.2554/2014, procedendo alla riadozione di tutti i provvedimenti di competenza del suo settore , dando il via di fatto ai lavori del progetto della Tangenziale Nord di Mogliano Veneto.
Considerato che:
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto esprimendo parere di competenza sul PAT del Comune di Mogliano Veneto nella nota inviata alla Amministrazione Comunale in data 15/05/201 ha dichiarato “ Analogamente , in corrispondenza di Villa Bianchi non si ritiene opportuno interrompere il terraglio con una rotatoria e intensificare il sistema infrastrutturale , con una nuova strada parallela e vicina alla strada “.
La competente Soprintendenza per i beni architettonici con nota del 03/06/2014 sempre inviata al Comune di Mogliano ha evidenziato che l’area oggetto dell’opera viaria in oggetto “ conserva un assetto territoriale consolidato che verrebbe compromesso dalla nuova strada ad est del Terraglio parallela a via Bianchi che , se realizzata , taglierebbe in due il parco facente parte della Villa Boldini , complesso che a parere della Soprintendenza, andrebbe invece salvaguardato “.
Visto che :
Anche ad un primo esame appare che tutta la procedura di riavvio dei lavori della Tangenziale Nord di Mogliano Veneto , risultano non solo accelerati e abbastanza dubbi, anche in riferimento a due pareri negativi espressi sia dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici e della competente Soprintendenza.
Il Sottoscritto Consigliere Provinciale chiede:
Con quali di modalità di valutazione è stato sviluppato e valutato il nuovo Screening della VIA, pervenendo ancora alla decisione di escludere il progetto dell’obbligo della valutazione d’impatto ambientale . senza apportare alcuna modifica al progetto medesimo e senza valutare alcuna soluzione alternativa .
Di valutare insieme alla Amministrazione Comunale di Mogliano Veneto, soluzioni alternative che sicuramente sarebbero  più economiche per tutta la collettività trevigiana
Come sia possibile riappropriarsi del progetto definitivo originale , pur mancante di un tratto stradale , ossia “ della parte del progetto ricadente nella Villa Boldini”, allo scopo di riavviare con urgenza i lavori di costruzione dell’opera ancorché in assenza di una porzione che rende il progetto ( rimasto invariato) evidentemente privo di alcuna funzionalità
Perché non si è indetta una nuova  conferenza dei Servizi , coinvolgendo anche il Comune e l’amministrazione comunale di Mogliano Veneto e la competente Soprintendenza, pur se appare indispensabile in quanto la sentenza del TAR Veneto n.1132/2014 , ha annullato il decreto del Responsabile della VIA della Provincia di Treviso e tutti gli altri atti conseguenti compreso anche il vecchio verbale della Conferenza dei Servizi decisoria del 20/12/2012 e gli assensi espressi nella occasione .
Di inviare copia della presente interrogazione anche alla Amministrazione Comunale di Mogliano Veneto
        Il Consigliere Provinciale
Luigi Amendola
Treviso , 23 dicembre 2014

martedì 9 dicembre 2014

La salute dei cittadini prima dell'ampliamento dell'aeroporto " Antonio Canova "di Treviso





Di seguito il testo dell'interpellanza presentata oggi in Provincia, in merito al controllo della qualità ambientale, e le sue possibili ricadute sulla salute dei cittadini trevigiani a causa dall'ampliamento dello scalo aeroportuale trevigiano.





Al Presidente della Provincia di Treviso


Interpellanza (art. 55 Regolamento Consiglio Provinciale)

PREMESSO CHE :

L’aeroporto Canova di Treviso, fin da quando sono stati avviati i lavori per il suo ampliamento, è stato oggetto di numerose prese di posizioni, da parte di comitati di cittadini, esponenti politici e stampa locale, in merito al suo forte impatto ambientale nel nostro territorio e in particolare sui 
Comuni di Quinto e di Treviso e che mostravano una forte e crescente preoccupazione in merito all’aumento costante del numero dei voli e dei passeggeri in transito.

Di recente è stato presentato uno studio promosso dall’ISDE (International Society of Doctors for Environment), dal nome “ Trasporto Aereo, impatto atmosferico e impatto acustico come determinante di danno ambientale e di malattie”.

In questo studio sono rilevati molti degli effetti negativi sulla salute dei cittadini, generati dal traffico aereo, soprattutto nei dintorni delle aree oggetto di attività aeroportuali.

CONSIDERATO CHE:

La nostra Costituzione all’art. 32 sancisce come diritto fondamentale, la salute dei cittadini e ne indica come prioritaria la sua tutela come vero e primario interesse dell’intera collettività.

Il progetto di ampliamento dell’aeroporto Canova di Treviso, già ampiamente esposto attraverso un master plan che prevede un forte ampliamento delle attività, sia da un punto di vista urbanistico e sia e soprattutto in un deciso aumento del numero dei voli giornalieri, puntando a triplicare e/o forse quadruplicare, quelli già presenti.

Un progetto di ampliamento il cui impatto di natura ambientale a carico dei cittadini  non può  e non deve essere assolutamente trascurato, vista l’estrema vicinanza delle città di Treviso e di Quinto di Treviso, allo scalo aeroportuale.

Tutto ciò, considerato anche che tale progetto è stato più volte rigettato dalla Commissione Tecnica di Valutazione Impatto Ambientale (CTVIA) del Ministero dell'Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), con pareri negativi quasi unanimi.

Il sottoscritto Consigliere Provinciale

CHIEDE:

All’Amministrazione provinciale di divulgare i dati a oggi della qualità dell’aria e l'impatto acustico coinvolgendo la locale ARPAV e di farsi promotrice di uno studio su quanto potrebbe aumentare l’inquinamento della zona interessata intorno allo aeroporto, sulla base dell’ipotesi di aumento del numero dei voli del Canova, come indicato anche nel suo master plan.

Che quest’Amministrazione persegua lo scopo primario di preservare la salute dei cittadini trevigiani, rispetto ai soli interessi di natura economica, cercando di attuare tutte le azioni possibili tra cui una  collaborazione  con ARPAV e i comuni interessati, divulgando periodicamente i dati sull'inquinamento dell'aria e acustico, provocato dall'aeroporto Canova di Treviso.


Il Consigliere Provinciale
Luigi Amendola

Treviso, 9 dicembre 2014

giovedì 4 dicembre 2014

La casa è un diritto, non dimentichiamolo


A fronte del forte disagio sociale causato dalla crisi e in presenza di una sempre maggiore domanda di alloggi popolari a basso canone di locazione, si rendono sempre più urgenti politiche per il diritto alla casa.
Secondo quanto era emerso da una commissione provinciale da noi chiesta e a cui era stata invitata la dirigenza dell'ATER, il numero degli alloggi  liberi ma non assegnabili nell'immediato a causa di interventi  di manutenzione e messa a norma , sono circa 600. Per la ristrutturazione di una parte di questi è già previsto uno stanziamento da parte della Regione Veneto di circa 2 milioni di euro.
In ogni caso questo grande numero di alloggi è li presente e chiuso e per il momento non assegnabile a nessuno.
In un momento così delicato perché non provare a realizzare un progetto sperimentale dove si assegnano una parte di appartamenti dove il problema della loro non poter essere assegnati è causato da lavori di piccola manutenzione e/o di adeguamento impiantistico.
I lavori dovrebbero essere realizzati dagli assegnatari a loro cura e spesa , con recupero dei costi sostenuti mediante successivo scomputo dal canone locativo.
Il comune di Milano nei mesi scorsi ha creato un bando per una prima assegnazione di 50 alloggi con questo identico criterio . E' una proposta sperimentale dedicata a chi ha già fatto richiesta di un alloggio popolare , tramite regolare domanda ed è in possesso di tutti i requisiti necessari per essere presente nella graduatoria.
Perché non provare ad iniziare anche noi, attraverso un coinvolgimento sia dell'ATER  che degli alloggi di proprietà dei comuni.
Non ci sembra una proposta " marziana " e non percorribile, almeno che non ci sia una non volontà della politica .
A chi ha problemi economici e di vera difficoltà , si deve in qualche modo rispondere con qualche spiraglio  e non sempre con la sola risposta ormai usuale " non ci sono più le risorse"