Da molto tempo si parla di PaTreVe, una nuova unione di territorio che
dovrebbe comprendere le Province di Treviso, Venezia e Padova. Qualcosa di unico nel
suo genere, in tutto il nostro paese.
Già questo dovrebbe porre delle domande a qualcuno. Un territorio vasto come
metà della Regione Veneto, che dovrà occuparsi di grandi temi come lo sviluppo
economico, la costruzione di strade, di ponti, di pianificazione urbanistica,
di valorizzare il territorio e della sua tutela. Insieme alla gestione del
trasporto pubblico urbano ed extraurbano. Insomma un ente amministrativo
enorme. Tutti o quasi si stanno esprimendo con fervore a questa nuova soluzione
di governo del territorio, dimenticandosi però di una cosa fondamentale. In
questa nuova macchina amministrativa che potrebbe gestire risorse per centinaia
di milioni di euro per conto dei cittadini, sono proprio questi ultimi che
mancheranno nella loro gestione. Infatti, nessuno si sta ponendo seriamente il
problema della partecipazione democratica, nell’amministrazione di questo nuovo
ente territoriale.
Le nuove riforme dell'attuale governo stanno svuotando rapidamente le istituzioni
di tutta la rappresentanza elettiva. Come se questa fosse la " sola "
causa del malgoverno del paese. Nessuno si pone invece il problema contrario.
Certamente negli ultimi anni siamo stati malgovernati ed anche male
amministrati, ma questo forse è stato causato da scelte sbagliate e non da come
sono composte le istituzioni. Bisogna fare molta attenzione nel porre nelle
mani di poche persone, un grande potere.
Certo i Sindaci (che saranno l'assemblea del nuovo ente) e che dovranno
gestire la PaTreVe, saranno pure capaci, ma ricordiamoci che gli stessi sono
stati eletti , per il solo ambito del loro comune e con un
mandato elettorale e del cittadino ben preciso e circostanziato. Non si capisce
il perché essi si dovrebbero occupare anche di questioni che non appartengono al
loro comune. Ormai si sta perdendo il concetto della rappresentanza democratica.
Tu cittadino, ti scegli chi ti deve rappresentare per ogni livello
istituzionale, e a lui chiedi spiegazioni di quello che ha fatto nel suo
mandato elettorale. A lui chiedi trasparenza e disponibilità nell'affrontare
temi e problemi che ti riguardano e che riguardano il territorio in cui vivi, e
chiedi delle risposte. Invece con questo nuovo processo amministrativo, si
tende a fare perfettamente il contrario. I grandi poteri economici, come Unindustria
(la più favorevole alla PaTreVe) detteranno, di fatto, le condizioni a lei più utili, nella gestione politica del nuovo ente e sicuramente con il solo
scopo di produrre profitto per le aziende a lei associate. E' un pericolo che
nessuno sta ponendo seriamente in considerazione e questo ci preoccupa.
Non pensiamo che chi vede il nostro territorio come fonte di guadagno, possa
ad esempio considerarne anche un suo sviluppo equo e sostenibile.
Consideriamo ora anche l'aspetto della rappresentanza.
Noi abbiamo già delle Consorziate o Società gestite direttamente dai comuni.
Un esempio è l'Ascopiave, che è una Holding che gestisce il gas e non solo per
tutto il nostro territorio. La sua governance è in mano ai partiti maggiori,
che nelle stanze chiuse, si dividono i membri del suo consiglio di amministrazione.
Sfidiamo chiunque a conoscere i nomi di chi è seduto nella stanza dei bottoni
di questa grande società. La cosa è semplice, perché essi sono nominati e non
eletti e quindi il cittadino è escluso, di fatto, nella scelta, non ne è
nemmeno a conoscenza della sua esistenza. Inoltre lo stesso non partecipa alla
sua gestione in nessun modo, pur "subendone" le scelte.
Siamo preoccupati per l'estrema facilità con cui si tende ora ad affrontare
un tema così delicato e importante che ci riguarda da vicino e che si chiama
amministrazione del territorio.
Non capiamo perché si continua a sottovalutare il problema della
rappresentanza democratica nelle istituzioni, continuando a eliminare tutti i
processi elettivi, trasformando gli enti territoriali, in sole rappresentanze
di secondo livello. Dimenticandoci che così i cittadini saranno sempre più
lontani, dalla " cosa pubblica" e si sentiranno estranei dalla vita poltica. Se poi questo è lo scopo, iniziamo seriamente a preoccuparci tutti
quanti.
Infine, se si deve mandare a casa il malgoverno della Lega, è più coinvolgente e sicuramente più bello, farlo con i cittadini accanto, che pongono nelle tue mani la loro speranza di cambiamento. Senza dover usare " fantasiosi" processi di ingegneria istituzionale, in cui pochi o nessuno ne riesce a capire la loro utilità vera.
Infine, se si deve mandare a casa il malgoverno della Lega, è più coinvolgente e sicuramente più bello, farlo con i cittadini accanto, che pongono nelle tue mani la loro speranza di cambiamento. Senza dover usare " fantasiosi" processi di ingegneria istituzionale, in cui pochi o nessuno ne riesce a capire la loro utilità vera.